Un network di studi legali internazionali e indipendenti che sia un collegamento per i clienti italiani, ma anche stranieri, con il resto del mondo. Si presenta così l’associazione degli Italian desk legali indipendenti, che nascerà ufficialmente il prossimo 10 giugno a Milano, con la firma dell’accordo tra le nove law firm coinvolte: Bartolome & Briones proveniente dalla Spagna, Bonn Steichen & Partners dal Lussemburgo, Atkp dalla Russia, Grm dall’Inghilterra, Wkb dalla Polonia, Gwa dalla Cina, Racine dalla Francia e le due new entry Df da Malta e FLD dalla Svizzera.
La decisione è stata infatti presa nel secondo incontro tra gli studi che si è tenuto a Milano lo scorso 17 febbraio, dopo quello conoscitivo che si è svolto a settembre 2015 all’Expo.
Si è trattato di un incontro «decisivo», ha detto Domenico di Bisceglie, partner di Wkb e fra i promotori dell’iniziativa, in cui c’è stato un «confronto di idee e di soluzioni pratiche su come far nascere concretamente l’associazione. Siamo rimasti sorpresi di come sia stato facile trovare un accordo su tutti i temi più importanti, dalle finalità alle best practices, fino alla road map che ci porterà alla creazione vera e propria di questo network». L’unica indecisione, aggiunge, è stata quella relativa al nome e del logo, «che saranno presentati il giorno della firma».
Prima del 10 giugno, il prossimo step è ora la creazione di «gruppi di lavoro» che cureranno lo statuto, il codice etico e il piano di marketing e che li sottoporranno ai consigli di ogni singolo studio prima dell’approvazione finale. «Ogni associato avrà il suo compito – aggiunge di Bisceglie – vogliamo che la struttura sia leggera, non avremo una sede fissa o risorse solo per l’associazione, ma l’attività sarà basata sui contenuti presentati dagli associati, che a turno si occuperanno di organizzare e gestire le iniziative». In questo modo è possibile «abbattere i costi di gestione» che quindi sono «limitati alla partecipazione agli eventi», sottolinea l’avvocato.
Ma quale saranno le finalità e le attività di questo network? «Tutto ciò che può aiutare il business e i nostri clienti» quindi «lo scambio reciproco di informazioni» sui servizi prestati da ciascuno studio e sulle opportunità in ogni Paese rappresentato, ma anche attività di marketing coordinate e modalità comuni di gestione e presentazione de i clienti.
L’ambizione è quella di «essere un “hub” culturale legale e offrire un servizio ai nostri clienti che non va in contrasto con quello degli studi italiani». Gli studi partecipanti, sottolinea il legale, «non si occuperanno di diritto italiano all’estero ma diritto nazionale, e naturalmente internazionale, ciascuno nel proprio Paese». Questo perché «non vogliamo essere competitor dei colleghi italiani, ma anzi siamo aperti a collaborazioni qualora fosse necessario con clienti italiani».
Quanto alle best practices, gli studi hanno deciso le tariffe da applicare e la divisione degli onorari, le responsabilità e le modalità di preselezione degli studi associati, che dovranno avere determinati requisiti. Fra questi il massimo di una sede all’estero, efficienza e customer care eccellente, l’italianità, quindi «la conoscenza della lingua italiana e della nostra cultura economico-finanziaria». La rete, in ogni caso, vuole essere inclusiva: «Svolgeremo attività mirate per espandere la partecipazione e non escludo che il giorno della firma potremmo avere altri due partecipanti in più», aggiunge.
La presentazione ufficiale, dunque, si svolgerà durante il prossimo incontro, e organizzato dallo studio francese Racine. A fine anno è poi previsto un terzo appuntamento, nel quale verranno presentati dei lavori svolti dagli studi, quali pubblicazioni e ricerche.